Inclusive Mindset: il potenziale della diversità per le aziende
Le imprese che sanno leggere e cogliere i segnali deboli della società sanno con certezza che il rispetto e la valorizzazione delle diversità – o meglio delle varietà umane, a partire dal mix unico di talenti che ci distingue tutti l’uno dall’latro -, attraverso la costruzione di ambienti di lavoro inclusivi, sono fattori strategici in termini di reputation e attrattività. Le nuove generazioni – sia in qualità di lavoratori sia di consumatori – premiano aziende virtuose. Questo vale a livello globale ed è evidente soprattutto nelle multinazionali. Philips e IBM ne sono un esempio, come raccontano sul secondo numero del magazine “DiverCity”, interessante esperimento editoriale di Valentina Dolciotti dedicato all’inclusione all’innovazione.
Ma il principio vale anche per le medie imprese italiane. Ne sa qualcosa Marco Buemi, esperto in diritti umani che dalla Svezia è stato chiamato 12 anni fa in Italia a costituire proprio l’UNAR e che ora sta mettendo a frutto tutte la sue competenze nel programma di imprenditoria sociale Inclusive Mindset, lanciato nel settembre 2017 in collaborazione con la Fondazione Adecco per le Pari Opportunità, Fondazione Sodalitas e Interaction Farm. Un programma basato su una piattaforma digitale e social, a cui si affiancano incontri e iniziative mirate per l’inserimento lavorativo di persone con vulnerabilità legate alla disabilità, all’origine o all’identità di genere.
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