ETicaNews, sito internet diretto da Luca Testoni e gestito da giornalisti professionisti nato per diffondere notizie in maniera indipendente, parla dell’evento GLBT People at Work e di Parks.

—————————————

Gay, lesbiche, bisessuali e trans. Quattro parole che restano difficili per la società italiana. Quattro parole che significano ancora un problema nascosto per le aziende italiane. Così, nei confronti di altri Paesi, il ritardo rimane tangibile. Ed è emerso in occasione della prima edizione di “Glbt People at work”, il forum organizzato a Roma la scorsa settimana sulle tematiche dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere nei luoghi di lavoro. L’evento non ha ricevuto grande copertura stampa. Tuttavia, ha registrato oltre 170 presenze e, soprattutto, l’adesione di nomi di rilievo. A livello istituzionale e imprenditoriale. Il problema, appunto, è che questi nomi portavano nomi stranieri. L’Italia sembra aver seguito in retroguardia.

L’organizzazione dell’evento porta la firma di Parks (dal nome dell’attivista americana Rosa Louise Parks), realtà fondata nel 2010 da Ivan Scalfarotto, vice presidente del Partito Democratico, nonché ex manager con una lunga esperienza nel campo delle risorse umane. È un’associazione senza scopo di lucro, che ha tra i soci esclusivamente i datori di lavoro.

L’evento della scorsa settimana è stato realizzato con il sostegno delle ambasciate americana e olandese. Per l’Italia, solo il consueto patrocinio del ministero delle Pari opportunità. Hanno partecipato attivamente i rappresentanti di Ikea, Johnson&Johnson, Ibm, Linklaters, Citibank, Lilly e, unica italiana, Telecom Italia. Anche tra le istituzioni, la lingua madre era in minoranza: tra gli ospiti c’era il sottosegretario di Stato all’Istruzione Marco Rossi-Doria, e poi l’ambasciatore di Svezia a Roma Ruth Jacoby, il vice capo missione dell’ambasciata degli Stati Uniti d’America a Roma Douglas Hengel, e il vice capo missione dell’ambasciata dei Paesi Bassi in Italia Desiree Kopmels.

Nella stessa struttura associativa di Parks, del resto, si evidenzia la predominanza estera. Dei sette soci fondatori, cinque appartengono a network internazionali (Citi, Lilly, Ikea, Johnson&Johnson e Linklaters) e due sono Italiani (Telecom Italia e gruppo Consoft). A questi si sono aggiunti tre esteri (Roche, Clifford Chance e Ibm) e un italiano (Gf Group).

«Se pensiamo che l’evento è stato sponsorizzato da due governi stranieri – spiega Scalfarotto – si capisce perché in Italia ci sia bisogno di Parks». Eppure, durante la discussione, «è emersa con chiarezza – si legge in una nota – la rilevanza delle questioni relative all’orientamento sessuale e dell’identità di genere nei luoghi di lavoro e si sono affrontate le possibilità per le aziende di far leva sul talento e le capacità delle persone gay, lesbiche, bisessuali e trans come fonte di sviluppo sia per le aziende che per l’economia italiana in generale». «Soprattutto in un momento di crisi come quello attuale – conclude Scalfarotto – è importante per le aziende che operano in Italia far leva sull’intero capitale umano che hanno a disposizione».

Il sito di Parks riporta che secondo stime prudenti dell’Organizzazione Mondiale della Salute, le persone Glbt sono almeno il 5% della popolazione mondiale: questo significa che più di un milione dei 23 milioni di lavoratori italiani è omosessuale, bisessuale o transessuale. Di questo milione di lavoratori, però, non si sa praticamente nulla. E ancor meno ne sono a conoscenza le aziende in cui lavorano

Valga l’esempio dell’indagine che Ikea ha condotto qualche mese fa tra i dipendenti dei punti vendita di Bologna, Roma e Catania: il 14% si era definito un Glbt mentre solo una minoranza (il 12%) dichiarava di lavorare con imbarazzo accanto a un collega dichiaratamente gay o lesbica. L’82% di coloro che avevano risposto al questionario pensava anche che la diversità deve diventare una priorità strategica per l’azienda. Per conseguenza, Ikea in maggio ha varato le prime norme di welfare (permessi, incentivi e tutela sanitaria) per coppie gay.

Qui il link all’articolo: www.eticanews.it