21 febbraio 2011 PARKS E’ SU ITALIA OGGI –

FIOCCANO LE INIZIATIVE PER GARANTIRE A TUTTI LE STESSE OPPORTUNITÀ.
I cahiers de doléances sulla condizione della donna lavoratrice sono in costante aggiornamento: le statistiche riportano spesso il primato delle lauree «rosa» (ottenute in tempi minori e con voti più alti rispetto alle performance maschili) e della predisposizione femminile a sacrifi – carsi di più per la crescita professionale.
Al fianco delle lamentele, però, proliferano le iniziative per invertire la tendenza: il comitato Pari o dispare, associazione senza scopo di lucro, ha lanciato la proposta di creare un’Authority indipendente per la parità di genere per vigilare sul rispetto dell’uguaglianza fra i sessi nei luoghi di lavoro, con potere di controllo in soggetti pubblici e privati, nonché possibilità di emanare atti normativi e di applicare sanzioni per le violazioni. L’idea affonda le radici nella constatazione che l’Italia si colloca agli ultimi posti, in Europa, in tutti gli indicatori che misurano l’equiparazione uomo-donna, eccezion fatta per la salute e l’istruzione; la precarietà femminile, aggravata negli ultimi anni dalla crisi economica, in prospettiva è destinata a tradursi, per una fetta della popolazione, in una vecchiaia povera. L’associazione, inoltre, ha quantificato i risparmi derivanti dall’allineamento dell’età pensionabile tra dipendenti della pubblica amministrazione: raggiungeranno complessivamente la cifra di 3,750 milioni in dieci anni e, a regime, si continueranno ad accantonare 242 milioni all’anno; tali ingenti somme, per Pari o dispare dovrebbero essere vincolate al finanziamento di misure a favore della conciliazione tra vita familiare e attività lavorativa delle donne.

Lavorare sulla diversità di genere, ma anche su quella di orientamento sessuale, sulle questioni che attengono alla disabilità e all’età anagrafi ca dei dipendenti «produce dei buoni risultati, sia per le aziende sia per gli impiegati». Ne è convinto Ivan Scalfarotto, conosciuto più come vicepresidente del Partito democratico («la politica è, però, un approdo recente, e questo progetto ne è completamente avulso», precisa) che come responsabile delle risorse umane con una valida carriera internazionale, soprattutto in Inghilterra, fondatore di Parks – Liberi e uguali, un’associazione fra imprese senza scopo di lucro, per valorizzare i talenti di gay, lesbiche, bisessuali e transessuali (secondo le stime dell’organizzazione mondiale della sanità, la comunità glbt corrisponde al 5% della popolazione e, sui 23 milioni di lavoratori italiani, equivale, perciò, a circa 1 milione e mezzo di persone, ndr), che ha ottenuto il patrocinio del ministero per le pari opportunità. «Le donne, pur ancora svantaggiate rispetto agli uomini, hanno il cosiddetto soffitto di cristallo da sfondare, mentre la comunità glbt è prevalentemente invisibile.

Per questa ragione, le aziende che si rivolgono a Parks (i soci fondatori sono Citi, Ikea, Lilly, Johnson&Johnson, Linklaters, Telecom Italia e Gruppo Consoft, ndr) desiderano imparare a capire come possono diventare inclusive e rispettose per tutti», dice a IOLavoro, sottolineando che, per esempio, «fra i nostri compiti c’è quello di garantire che benefit e coperture assicurative vengano estese ai partner dei dipendenti, anche se sono dello stesso sesso». Scalfarotto evidenzia, infine, l’importanza della «socialità» fra colleghi, perché «è statisticamente dimostrato che un capo è più propenso a promuovere chi conosce meglio, rispetto a uomini e donne della cui vita privata, gusti, abitudini e interessi non ha alcuna cognizione».